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Mi consigliate uno psicolog* a Livorno?
Psicologo Livorno

Spesso capita, navigando su Internet, di leggere di persone che cercano uno psicolog* (l’asterisco non è casuale ma dettato dalla grammatica di genere, la parola asteriscata si legge nel nostro caso: psicologo o psicologa).

Ho quindi pensato che forse mi potevo rendere utile nell’orientare le persone interessate verso il tema, a una scelta più consapevole.

• Quando devo rivolgermi a uno psicolog*?

Quando si sente la necessità! Come quando si va da un qualsiasi medico. Vado dal dentista quando mi fa male un dente o per un controllo per essere sicur* che tutto sia nella norma. Questo vale anche per la figura dello psicolog*. Vado perché sto male o perché ho qualche dubbio o perplessità. Ricordiamoci sempre: “meglio prevenire che curare”, della serie se non ci sentiamo sicur* di qualcosa: “meglio aver paura che buscarne”.

• Che sintomi presento?

Non tutti gli psicologi sono in grado di affrontare le diverse problematiche. Gli psicologi e le psicologhe non sono bravi a fare tutto, non sono tuttologi. C’è chi è più bravo in una cosa piuttosto che in un’altra. Iniziamo a chiederci quale tipo di difficoltà presentiamo, che sintomi abbiamo. E’ un problema personale? “Sto male con me stess* perché non sono in grado di affrontare una cosa della mia vita, per me importante”? Abbiamo una difficoltà di coppia? “Non mi capisce! La nostra coppia ha un calo del desiderio”. Oppure se è un problema familiare, in cui spesso sono coinvolti i figli, i primi indicatori di disagi familiari: “mia figlia non mangia”. “Mio figlio è aggressivo con noi”. Questi banali esempi sono puramente indicativi, la cosa importante è iniziare a interrogarsi su che tipo di problema o difficoltà crediamo di avere, cercando di circoscriverlo perché altrimenti rischiamo di presentarci alla porta di un* professionista sbagliat*.

• Cercare su Internet?

Internet è uno splendido mezzo che permette di reperire tutte le informazioni che vogliamo, se sappiamo cercare, altrimenti rischia di trasformarsi solo in un boomerang facendo aumentare le nostre preoccupazioni. Nel web si possono trovare tanti siti di psicolog* o di studi o enti, personalmente consiglio di diffidare dai siti in cui un professionist* risolve TUTTO, dove vengono messe le “liste della spesa”, dei disturbi psicologici. Io non credo, a esempio, che un* professionsit* di 33 anni sappia fare tutto, anche se ha già un’esperienza alle spalle di circa 13 anni di lavoro. Sono dell’idea: “meglio poco ma buono”. Spesso chi mette tante cose nel proprio sito lo fa per essere più facilmente rintracciabile dai motori di ricerca ma questo non è sinonimo di qualità.

• Uomo o donna?

Importante domanda da non sottovalutare… Ci avevate mai pensato? Come sono solito dire: “sono i piccoli dettagli che fanno le grandi differenze”. Le differenze di genere, che talvolta siamo abituati a percepire come limiti, si possono scoprire risorse. Se voi volete rivolgervi a un* professionista della psiche, preferite che sia un uomo o una donna? Qualcuno si potrebbe trovare meglio con un uomo piuttosto che con una donna. Certe tematiche potrebbero essere più facilmente affrontate con uno piuttosto che con l’altro.

• Rivolgersi a un* psico… Che?

E’ fondamentale informarsi a chi ci si rivolge! Chi ho di fronte è una persona qualificata? Se cercate su Internet verificate se possibile il curriculum vitae, verificando a “grandi linee” se questa persona che avete scelto può fare al caso vostro ma soprattutto verificate sempre se lo psicolog* a cui vi rivolgete è iscritto all’Ordine degli Psicologi della Toscana o all’Ordine Nazionale degli Psicologi. Nel mondo ci sono purtroppo tante persone che si spacciano per quello che non sono! Le “psico-bufale” sono sempre in agguato!

• Parola d’ordine: passa parola!

I vecchi rimedi sono sempre i migliori. Ma non sempre! Anche io quando mi rivolsi per la prima volta a un professionista lo feci chiedendo a una amica. Erano altri tempi, correva l’anno 1995 e Internet non “spopolava” ma al di là di questo, per fortuna mi trovai bene, ma non sempre si è così fortunati. Mi verrebbe da dire: “una scarpa non calza bene per tutti”. Personalmente quando mi chiedono dei nominativi di professionist*, consiglio sempre di “testare”, i nominativi che fornisco, prima di iniziare un lavoro importante. Cosa intendo dire per “testare”? Cerco di fornire sempre un paio di nominativi, in maniera tale che la persona possa provarli: “andate, SENTITE come state in relazione con quella persona, di cui vi ho fornito il nominativo e POI scegliete se è la persona che fa al caso vostro, altrimenti sarò lieti di fornirvi altri nominativi”.

“Ma, morale della favola, che dobbiamo fare”?

Andare da uno psicolog*… Ma brav* davvero!

JP

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