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La depressione: una prospettiva familiare
depressione

Navigando online o sfogliando le riviste il termine depressione è uno dei più diffusi e questo da’ la dimensione della diffusione del fenomeno e di quanto, il “male oscuro”, richieda numerosi approfondimenti.

In questo articolo l’intento è quello di affrontare il tema da una prospettiva un po’ diversa dal solito, pensando cioè non esclusivamente al paziente bensì anche alla sua famiglia. La depressione infatti non colpisce solo chi ne è affetto.

E’ proprio nella famiglia a volte che si trovano la maggior parte dei fattori di rischio e/o l’evento scatenante la malattia, ma allo stesso tempo il sistema familiare stesso può essere preziosa risorsa nel trattamento.

Gli interventi terapeutici, nel corso degli anni, hanno fatto emergere caratteristiche presenti nella famiglia del paziente depresso: ad esempio, la presenza di relazioni spesso superficiali e cordiali e una forte attenzione per le apparenze e per il rispetto delle regole (all’esterno di seve dare l’immagine di una famiglia rispettabile)

Sono state inoltre riscontrate nella depressione due modalità comunicative molto frequenti: la squalifica e i messaggi paradossali. Queste modalità comunicative sono state notoriamente identificate anche nelle famiglie con paziente designato schizofrenico, ma nella depressione assumono caratteristiche del tutto peculiari.

Altra particolarità della famiglia depressa è la presenza di uno sbilanciamento di potere: il depresso copre una posizione di inferiorità (è visto come lo sfortunato, il dipendente dalle cure e attenzioni degli altri), e chi gli da’ aiuto in una posizione però di superiorità (coloro che sono indispensabili per la vita del malato).

Sarebbe opportuno in psicoterapia che i familiari di un bambino o di un adolescente con depressione capiscano quali siano i cambiamenti necessari da effettuare per permettere il miglioramento del clima familiare. Soprattutto i genitori devono essere consapevoli che non è il terapeuta che deve porre rimedio alla situazione, ma che il miglioramento è possibile solo se tutti si impegnano a collaborare in maniera ottimale.

 

 

 

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