Ieri, 20/09/2019 alle 15.30, presso la Chiesa di San Miniato a Monte, a Firenze si sono tenuti i funerali del Prof. Rodolfo de Bernart. Lo staff di Studio Con. Te. – Consulenza e Terapia si stringe attorno ai familiari del Professore, per la sua improvvisa e prematura scomparsa.
Da quando ho appreso la triste notizia, sono stato avvolto da un profondo silenzio, che ancora oggi faccio fatica a togliermi di dosso. Se dovessi rispondere alla domanda chi era il Prof. Rodolfo de Bernart per me, penso che risponderei dicendo che era uno psicoterapeuta di fama internazionale originario di Roma, ma che viveva a Firenze. È stato direttore dell’Istituto di Terapia Familiare di Firenze, presidente della FIAP-Federazione Italiana Associazioni di Psicoterapia, membro dell’EAP-European Association of Psychotherapy e presidente dell’International Association for the Study of Attachment. Il Prof. de Bernart, se non è stato un “padre” della terapia familiare in Italia, è stato sicuramente un “figlio”, il suo costante e assiduo lavoro ha permesso non solo di formare tantissimi nuovi psicoterapeuti ma di portare la terapia familiare a livelli internazionali facendola conoscere ovunque.
Questo è quello che penso ma quello che sento è altro…
Rodolfo è stato un “virus relazionale” (come era solito dire) che si è inoculato nelle vite di tante persone, cambiandole, trasformandole. Ho conosciuto Rodolfo svolgendo il tirocinio post-lauream presso l’Istituto di Terapia Familiare di Firenze. Volevo emularlo, copiarlo, essere come lui: forte, unico, trascinatore, innovatore. Poi con gli anni al suo fianco, durante la scuola di psicoterapia, ho compreso che io non ero lui e che non lo sarei mai stato ma che dovevo farcela da solo, seguendo la mia strada. E’ stato duro prendere le distanze da quello che credevo un “padre”. Oggi che sono a mia volta padre di una bambina di 4 mesi, Anna, iniziavo a credere di essere pronto a riavvicinarmi a lui, ma è stato troppo tardi. Mi dispiace. Mi mancherà Rodolfo e mi mancherà l’Istituto, in cui scorrazzavo quando facevo il tirocinante, rompendo le scatole a tutti e tutte, con mille domande e con mille risate. Mi mancherà chiudere l’Istituto a tarda sera, alle 22.00, insieme a Rodolfo e scambiarci qualche battuta sulla giornata con lui, sentendo quella grande presenza che era Rodolfo vicino a me, quel “omone” che mi indicava la via da percorrere e le cose da fare. Mi mancherai Rodolfo.
Un abbraccio, il tuo tirocinante Jacopo Piampiani