Molto spesso vediamo i nostri bambini giocare da soli, preferibilmente in casa. Impegnati e immersi in giochi tecnologici di ultima generazione, pubblicizzati e desiderati. A volte questi bambini possono giocare insieme a qualche altro amico o a qualche familiare.
Molto presto i bambini abbandonano i giochi “classici”, come le costruzioni, le automobili, i disegni per preferire i videogiochi.
Le differenze di genere hanno un ruolo determinante: fino a 5 anni gli orizzonti di gioco dei bambini sono confrontabili: regnano il disegno, poi automobili e costruzioni da un lato, bambole e peluche dall’altro.
Subito dopo emergono le divergenze: i maschi si orientano drasticamente sui videogiochi, mentre le femmine restano maggiormente affezionate a bambole e disegni.
Il rischio maggiore è quello di perdere l’abitudine al gioco collettivo.
Abitazioni piccole, spazi ristretti, rendono difficile spesso riunire più bambini.
Il gioco collettivo presuppone che lo si inventi sul momento, ci si metta d’accordo, si stabiliscano insieme le regole. Oggi, se mettiamo un gruppo di bambini in uno spazio vuoto è probabile che restino interdetti e ci chiedano: “E ora, a cosa giochiamo?”.
Difficile spesso combinare i tasselli, quando anche la vita dei piccoli è impegnatissima: spazi e tempi sono scanditi da un’agenda d’impegni fitta quanto quella di un manager. Scuola fino a metà pomeriggio, poi calcio, pallavolo, tennis, danza, musica. Quasi mai un pomeriggio libero.
Le feste prossime venture possono essere un’occasione per riscoprire il piacere di giocare insieme, bambini e adulti, fuori casa, inventando attività, utilizzando fantasia e creatività, riscoprendo il valore di un tempo vissuto e condiviso.
Con questo invito Studio Con. Te augura buone feste a tutti voi!