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l’Approccio Sistemico – Relazionale
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L’approccio sistemico – relazionale è un orientamento che si fonda su concezioni derivanti dalla “teoria dei sistemi”, dalla cibernetica e dalla teoria della comunicazione.

Tale approccio focalizza il proprio interesse sulle relazioni umane esistenti tra i vari componenti di un gruppo o sistema di persone (famiglia, comunità, organizzazione, etc.).

L’interazione tra le persone diventa quindi il modello privilegiato dell’analisi e dell’intervento, rileggendo così i sintomi di disagio del singolo individuo come il risultato di un intersecarsi complesso di variabili quali l’esperienza soggettiva, la qualità delle relazioni interpersonali più significative e le capacità cognitive di autovalutazione della propria situazione.

L’analisi relazionale diventa in tal senso lo strumento d’indagine più importante; essa si differenzia dagli altri modelli in quanto privilegia lo studio del processo interattivo e comunicativo che esiste tra i membri di un sistema.

Questo tipo di approccio trova quindi i suoi fondamenti nella Teoria dei sistemi teoria dei sistemi e della cibernetica, spiegando il comportamento dell’individuo focalizzando l’attenzione sull’ambiente in cui esso è vissuto presupponendo che non fosse possibile spiegare lo sviluppo di un individuo indipendentemente dal sistema, cioè dalla rete di relazioni significative di cui egli è parte, né che fosse possibile comprendere il comportamento staccato dal contesto, cioè dalle circostanze e situazioni in cui esso ha luogo.

E’ quindi ovvio ritenere che la prima rete di relazioni significative è in un primo tempo identificata con la famiglia nucleare; le circostanze che potevano spiegare i comportamenti sintomatici sono state individuate nelle dinamiche familiari specifiche entro cui tali comportamenti si manifestano; infatti il modello sistemico – relazionale ha trovato fertile terreno di applicazione in Psicologia Clinica con le tecniche di Terapia Familiare.

Nell’ottica sistemica-relazionale, la definizione del “ciclo vitale della famiglia”, termine coniato attorno agli anni quaranta, presuppone che la famiglia si possa leggere come un sistema, il sistema-familiare, che al pari di un organismo vivente si trova ad affrontare alcuni “eventi nodali” o eventi critici che, attraverso la disorganizzazione-riorganizzazione del sistema stesso, implicano il superamento di alcuni compiti di sviluppo, al fine di poter procedere ad una fase successiva.

La terapia familiare interviene attraverso varie tecniche di lavoro sulle famiglie, operando su 4 livelli principali di osservazione:

la storia trigenerazionale della famiglia (nonni-genitori-figli);

l’organizzazione relazionale e comunicativa attuale della famiglia;

la funzione del sintomo del singolo individuo nell’equilibrio della famiglia;

la fase del ciclo vitale della famiglia in cui si presenta il sintomo del singolo (ciclo vitale: rappresenta una tappa delle varie fasi Evoluzione evolutive attraversate da un sistema-famiglia;  eventi che costringono il sistema a riorganizzarsi, e quindi ad evolvere verso nuovi assetti relazionali).

JP

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