Una delle fasi fondamentali del ciclo di vita di ogni individuo può essere sicuramente individuata nella costituzione della coppia.
Tale fase implica cambiamenti che avvengono quando un individuo da singolo diviene parte di un sistema, quando passa dal considerarsi come “Io” al vedersi come un “Noi”.
In una coppia funzionale le regole, i messaggi ed i ruoli sono chiari. I partners devono continuamente ridefinire ed esplicitare le loro idee ed aspettative nei confronti dell’unione, del partner e di se stessi. Se non vi è chiarezza, i fraintendimenti si sommano producendo incomprensione, conflitto e frustrazione.
Ogni tappa del ciclo vitale mette in discussione vari aspetti dell’equilibrio familiare e propone ai membri della famiglia nuovi compiti evolutivi. In questi momenti di crisi, il sistema è chiamato ad attivare le proprie risorse per far fronte ai cambiamenti.
La concezione di vita di coppia, negli ultimi anni, è stata sottoposta a frequenti trasformazioni. Sono cambiati i significati da attribuire ad un’unione, ad un incontro di individui che decidono di diventare un “Noi”. Il passaggio dalla famiglia di origine al nuovo nucleo implica una serie di trasformazioni mentali, relazionali e simboliche che presuppongono una fase di differenziazione-distinzione ed un processo di legittimazione.
La relazione di coppia si snoda, infatti, tra una fitta rete di relazioni significative, dalle quali essa risulta fortemente condizionata. Si dice che “parlare di formazione della coppia significa tener presente almeno un sistema trifamiliare composto dalle famiglie di origine e dalla neo-coppia, che all’interno della storia relazionale passata dovrà trovare una terza via per costituire una sua originale identità” (Scabini, E., Psicologia sociale della famiglia, 1995, p.123).
Così si esprime Walsh: “Si dice che le persone hanno bisogno di tre matrimoni: in giovinezza, un amore romantico e appassionato; per allevare i figli un rapporto con responsabilità condivise; e più tardi nella vita un rapporto con un compagno con forti capacità affettive e di accadimento reciproco. Piuttosto che di nuovi partner, le persone hanno bisogno di cambiare il concetto relazionale a seconda delle diverse fasi del ciclo di vita, dal momento che le cose necessarie per il soddisfacimento all’interno di un rapporto cambiano nel corso del tempo anche al variare dei requisiti familiari” (1995).
Nella coppia vi sono due partners che insieme decidono di intraprendere un’avventura comune. Una scelta che, oltre agli aspetti positivi, porta con sé delle sfide. Sfide quotidiane. Si tratta di una fase che un individuo idealmente dovrebbe affrontare una volta soltanto nella sua vita (intendendo ovviamente la costituzione di una coppia che abbia come scopo finale quello della generatività di una nuova stirpe, all’interno di un’unione che rimanga stabile) ma che può attraversare più volte nel corso della vita, perché spesso, nei tempi odierni più che in passato, sono molti gli eventi che intervengono ad interrompere la regolare successione di fasi all’interno del ciclo vitale. Non è necessario richiamare l’attenzione sui sempre maggiori tassi di divorzio e separazione e sulla nascita di una nuova area all’interno delle tematiche familiari, quella della mediazione familiare, che ben esemplificano il veloce mutamento di un contesto e di una concezione di famiglia e di rapporto di coppia che si trasforma. Cambia l’importanza attribuita alle dimensioni del patto, cambiano i ruoli, e oggi le coppie sono meno legate alle tradizioni familiari. L’ottica sistemico-relazionale consente di tenere in considerazione il più ampio contesto in cui gli individui attraversano le fasi del ciclo di vita.
Bibliografia:
1) Scabini, E. (1995). Psicologia sociale della famiglia. Torino: Bollati Boringhieri.
2) Walsh, F. (a cura di). (1995). Ciclo vitale e dinamiche familiari. Tra ricerca e pratica clinica. Milano: Franco Angeli.