Tutti noi ci siamo talvolta sentiti apprensivi e impauriti. Alcune persone sperimentano questo stato con un’intensità esagerata, che comprende paure irrazionali, senso di terrore , sensazioni fisiche insolite, come ad esempio il senso di vertigine, difficoltà respiratorie, tremori scosse e un senso di perdita del controllo. Per alcuni l’ansia si presenta con improvvisi attacchi di panico che sono imprevedibili e possono durare minuti o ore. L’ansia è quindi quel processo psichico attraverso il quale l’individuo reagisce a stimoli esterni di pericolo, attivando risposte che coinvolgono sia il soma che la psiche: il corpo con una serie di reazioni fisiologiche atte alla difesa della propria persona (tachicardia, aumento della pressione sanguigna e della respirazione), la psiche elaborando possibili strategie per sottrarsi al pericolo con il minor danno possibile.
Il confine tra ansia normale e ansia patologica è di difficile demarcazione. Se ognuno di noi durante l’arco della settimana può provare per brevi periodi quella particolare emozione che tutti concorderemo nel definire ansia o paura, questi brevi momenti non possono essere paragonati né per intensità o durata, né per capacità debilitante a quelli vissuti da chi soffre di un disturbo d’ansia.
Se ad esempio prendiamo in considerazione l’adattamento, l’ansia diviene patologica quando si perde il controllo delle proprie emozioni, quando si percepiscono sentimenti di impotenza e incertezza e non si riescono ad affrontare situazioni nuove o impreviste con conseguente sofferenza e disagio.
A questo proposito potrebbe essere utile una distinzione terminologica:
- per stato di allerta si intende uno stato psichico che normalmente accompagna l’attesa di un evento
- per paura si intende l’emozione provocata dalla consapevolezza di un pericolo imminente alla quale si accompagna un desiderio di fuggire
- per angoscia si intende uno stato psichico caratterizzato da una sensazione di impotenza, uno stato di allarme logorante e molto pervasivo. L’intensità di questo stato emotivo è tale da portare l’individuo ad una situazione di afinalismo comportamentale marcato
- per panico si intende la stazione d’arrivo della situazione d’angoscia e quindi uno stato di totale paralisi delle funzioni psicofisiche
- per ansia si intende uno stato emotivo, spesso doloroso, caratterizzato da
- presentimento di un pericolo imminente e inevitabile
- inquietudine
- attesa che insorge in assenza di un pericolo reale, che esita in una risposta non adeguata allo stimolo scatenante e spesso in sensazioni di disagio, incertezza, inadeguatezza.
In conclusione quand’ è che scatta il campanellino d’allarme nei confronti dell’ansia? Il campanello suona quando lo stato di ansia è intenso, tale da compromettere le attività della vita quotidiana, è prolungato nel tempo e provoca comportamenti che compromettono la qualità della vita dell’individuo sia da un punto di vista relazionale che delle autonomie.